Le smagliature rappresentano un danno estetico rilevante sia per l’elevata incidenza sia per… Le smagliature…
Le smagliature rappresentano un danno estetico rilevante sia per l’elevata incidenza sia per l’impossibilità, quando hanno assunto il caratteristico aspetto perlaceo definitivo, di attuare un trattamento terapeutico efficace a recuperare l’integrità del tessuto cutaneo.
Le strie atrofiche o strie distensae, comunemente conosciute come smagliature cutanee, sono atrofie lineari ben delimitate del derma. Per atrofia si intende un difetto di nutrizione di un tessuto, caratterizzato da una sensibile diminuzione del suo volume e peso. Le smagliature si presentano come delle linee cutanee frequentemente depresse. Lo spessore della cute appare diminuito e la pelle sottile e rugosa.
Le smagliature colpiscono entrambi i sessi, anche se sono più frequenti nelle donne, particolarmente in concomitanza della pubertà e della gravidanza dopo il 4°- 5° mese. Secondo alcune statistiche, le strie atrofiche comparirebbero nel 60% dei casi di gravidanza e sarebbero meno frequenti nelle donne che partoriscono per la prima volta in età molto giovane o al contrario in età avanzata. Nella pubertà le strie atrofiche sono localizzate più spesso sulla regione anteriore media e posteriore media delle cosce o in vicinanza della cerniera lombosacrale.
Si fa riferimento, in genere, a due teorie per spiegare la genesi delle strie atrofiche:
- Teoria meccanica: la distensione brusca, come quella dovuta a contrazioni muscolari intense e ripetute e la distensione progressiva generale (obesità) e localizzata (gravidanza, ascite, tumori addominali)
- Teoria endocrina: numerosi studi clinici hanno confermato la correlazione esistente tra l’uso terapeutico dei glicocorticoidi e la comparsa di strie atrofiche.
Nella gravidanza sia l’evento meccanico che quello ormonale sono presenti e predispongono le gestanti al rischio delle smagliature. Nelle gravide, infatti, la presenza in circolo di una aumentata quantità di glicocorticoidi di provenienza surrenalica determina da un lato una degradazione metabolica del collagene e della sostanza fondamentale del derma e dall’altro inibisce la proliferazione dei fibroblasti, da cui trae origine, oltre agli altri componenti fondamentali del tessuto connettivo, anche l’elastina. Tutto ciò pregiudica l’elasticità e la tenuta del derma; inoltre, il progressivo e continuo stiramento della cute condiziona la sede e la direzione in cui si possono formare le smagliature. Infine non va dimenticata l’importanza dei fattori genetici e costituzionali.
Il colore delle strie atrofiche varia dal rosso-violaceo al rosa pallido, al bianco madreperlaceo. Le sedi di impianto delle smagliature sono: l’addome, i fianchi, la parte esterna dei glutei, la cerniera lombo sacrale, la fascia interna delle cosce, l’inguine, il seno e le zone ascellari. Si raggruppano in strie parallele tra di loro e perpendicolari al senso di trazione delle forze che tendono la cute. Lunghezza: varia da 0,5 a 18 centimetri. Larghezza: varia da 1 millimetro a 1,5 centimetri.
L’evoluzione tipica delle smagliature si verifica attraverso tre stadi:
- Stadio iniziale (fase infiammatoria): sono di colore rosa o porpora (smagliature rubre), per l’aumentato flusso di sangue richiamato in loco dai mediatori dell’infiammazione. La lesione a volte è accompagnata da sensazione di tensione e di prurito saltuario.All’esame istologico l’epidermide si presenta più assottigliata e le fibre elastiche sono stirate, longitudinalmente tese e sottili, poco interrotte (aspetto a fili di corda).
- Stadio intermedio (fase cicatriziale iniziale): al centro della stria inizia un processo di atrofia che si estende creando una depressione mediana. La lesione è di colore rosa pallido.
- Stadio finale (fase cicatriziale definitiva): le strie atrofiche si presentano come pieghe diritte e parallele, depresse e ricoperte da un’epidermide sottile e spesso pieghettata. Il colore della lesione è madreperlaceo. All’esame istologico, le cui evidenze già iniziano a manifestarsi in modo analogo nello stadio precedente, le fibre di collagene sono lasse, deformate, rigonfie, non riunite in fasci, ma separate tra di loro e sovente spezzate. Le fibre elastiche sono frammentate o assenti al centro della lesione, mentre ai bordi appaiono arricciate e aggrovigliate (aspetto a grani di riso). Scarseggiano o mancano del tutto le ghiandole sudoripare e sebacee, i follicoli piliferi e i melanici nello strato germinativo responsabili dell’abbronzatura. Le smagliature, esposte alle radiazioni ultraviolette, infatti, non si pigmentano, rendendo ancora più marcata la loro evidenza. L’area della lesione dermica viene riparata dai fibroblasti che elaborano un tessuto cicatriziale formato solo da fibre di collagene e molto poco vascolarizzato, da cui deriva il colore madreperlaceo delle strie atrofiche.
Per quanto riguarda la gravidanza, è necessario mettere in evidenza il grande valore che rivestono i provvedimenti atti a prevenire l’insorgere delle smagliature. Infatti, è solo instaurando il più precocemente possibile un trattamento utile ad assicurare alla cute quei principi dermofunzionali necessari ad esaltare tutti i processi metabolici, che a livello cellulare consentono di assicurare al derma il massimo grado di trofismo e di funzionalità in termini di elasticità, resistenza, turgore e tono, che si possono ridurre al minimo i rischi di insorgenza dei processi atrofici, che provocano il manifestarsi delle smagliature. A questo proposito, è molto utile ricorrere all’applicazione, mediante il massaggio in senso circolare, di una crema elasticizzante, nutriente e idratante, iniziando il trattamento del seno, subito dopo il concepimento, e delle altre zone interessate (addome, fianchi, glutei esterni, cerniera lombosacrale e fascia interna delle cosce) non più tardi del 3° mese di gravidanza; è necessario poi, continuare il trattamento per tre mesi dopo il parto.
Altri accorgimenti di carattere pratico possono essere utili anche in altre situazioni a rischio:
- evitare, in caso di obesità, cure dimagranti troppo rapide;
- iniziare la pratica sportiva cercando di evitare i movimenti di contrazione muscolare importanti e ossessivamente ripetuti.
È importante sottolineare come l’efficacia delle misure preventive sia strettamente correlata ad una loro costante osservanza. Per quanto riguarda il trattamento delle smagliature rubre, è importante “aggredirle” non appena compaiono i primi segni, intervenendo nella primissima fase infiammatoria.
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