La dermatite atopica è una malattia infiammatoria, ad andamento cronico-recidivante, che presenta caratteristiche…
La dermatite atopica è una malattia infiammatoria, ad andamento cronico-recidivante, che presenta caratteristiche cliniche diverse in base all’età.
La dermatite atopica del neonato e del lattante in genere compare intorno al 2°-4° mese di vita fino ai 2 anni di età. Le sedi più colpite sono il cuoio capelluto ed il volto con risparmio delle zone periorifiziali, e gli arti nella regione estensoria (pieghe delle braccia e delle gambe, polsi, caviglie). Nelle forme più gravi l’infiammazione può estendersi a tutta la cute.
La pelle appare secca, desquamante, facilmente irritabile; si rilevano inoltre eritema, vescicole e squamo-croste. Il prurito è il sintomo predominante, soprattutto la notte. Il bambino appare facilmente irritabile e piagnucoloso, a volte insonne. Nelle prime fasi di vita non riesce a grattarsi; il riscontro di movimenti ripetuti di sfregamento o torsione delle spalle e del bacino quando è disteso, come per esempio, durante il cambio del pannolino, sono indice di prurito nel neonato. Dal terzo mese di vita i movimenti diventano più coordinati ed il bambino inizia a grattarsi con la formazione di crosticine a decorso lineare nelle aree pruriginose.
I meccanismi alla base della dermatite atopica sono complessi e ancora non completamente chiariti. Alla base c’è una predisposizione genetica, associata ad un’alterazione della funzione barriera della cute e ad una eccessiva risposta della cute (iperreattività) a stimoli di vari natura, tra cui allergeni (inalanti, alimentari, infettivi) e irritanti (ad esempio una detersione aggressiva) che la rendono più facilmente irritabile.
L’idratazione cutanea è di fondamentale importanza nel bambino atopico. L’obiettivo primario della prevenzione è ripristinare la barriera cutanea alterata. È opportuno idratare la cute secca del bambino con creme idratanti e/o emollienti oleosi da applicare tutti i giorni, anche più volte al giorno, in base al grado di secchezza. Si raccomanda l’utilizzo di prodotti delicati, senza profumi. Anche per la detersione è opportuno l’utilizzo di prodotti oleosi, non schiumogeni, senza profumi. Si raccomanda di evitare lavaggi troppo frequenti per non ridurre ulteriormente i grassi protettivi presenti sulla superficie cutanea.
L’utilizzo di prodotti detergenti e idratanti specifici per pelli atopiche deve essere effettuato sempre, sia quando il bambino sta bene, ai fini di prevenire le riacutizzazioni dell’infiammazione, sia durante le fasi attive di malattia, al fine di ripristinare più rapidamente la funzione protettiva della barriera cutanea.
Si raccomanda inoltre di evitare i vestiti di lana o di tessuto sintetico a contatto con la pelle, perché aumentano il prurito. È preferibile vestire il bambino con magliette di puro cotone. I vestiti non dovrebbero essere troppo stretti per favorire la traspirazione, poiché il sudore può scatenare crisi di prurito. Il bambino atopico dovrà evitare gli ambienti troppo caldi, con aria secca. È necessario mantenere sempre un ambiente fresco, con ricambio di aria e umidità costanti.
Dottoressa Alice Verdelli - Medico Dermatologo
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