Le smagliature o atrofie dermo-epidermiche a strie (nome scientifico: striae distensae), sono delle cicatrici che si presentano sulla cute, dovute alla rottura delle fibre elastiche del derma
Le smagliature o atrofie dermo-epidermiche a strie (nome scientifico: striae distensae), sono delle cicatrici che si presentano sulla cute, dovute alla rottura delle fibre elastiche del derma. Indelebili e al 99% permanenti, tanto da diventare nella totalità dei casi un problema non solo dal punto di vista estetico, ma specie nell' adolescente , un disagio psicologico di notevole entità.
Inizialmente le smagliature si presentano di colore rosso-violaceo, a causa della sottigliezza dell'epidermide, che evidenzia il reticolo venoso sottostante; in seguito le smagliature "cicatrizzano" e assumono un colore bianco-perlaceo e appaiono leggermente incavate.
La fisiopatologia delle smagliature passa attraverso tre diverse fasi evolutive:
Lo stadio iniziale è detto anche fase ipertrofica o infiammatoria, generalmente asintomatica. In questa fase , i fibroblastoi diminuiscono la loro attività, determinando variazioni importanti della struttura stessa del derma in quanto le fibre di collagene ed elastiche risultano alterate.
Nella stadio intermedio, detto anche fase rigenerativa, compaiono striae di colore rosso violaceo, denominate striae rubre; in questa fase, l' attività dei fibroblasti riprende la sua funzione ,ma le fibre collagene rimangono spesso disunite e talvolta lacerate.
Lo stadio terminale e detto anche fase di guarigione, le strie diventano bianche perlacee e vengono comunemente denominate strie albae. In questa fase l'attività dei fibroblasti si normalizza e si formano nuove fibre di collagene ed elastiche, dando luogo tuttavia ad un tessuto simile ad una cicatrice
Si ritiene che i comuni fattori di rischio per lo sviluppo delle smagliature siano correlati alla storia familiare, alla gravidanza, all’obesità, alla sindrome di Cushing (un disturbo metabolico) e alla sindrome di Marfan (un disturbo genetico che colpisce il tessuto connettivo).
I principali fattori che giocano un ruolo chiave nella comparsa delle smagliature potrebbero quindi essere:
Il rilascio di tossine che danneggiano i tessuti
Alterazione nella matrice del collagene
Predisposizione familiare basata su tratti genetici
Il normale processo di crescita nell’adolescenza associato a un rapido aumento delle dimensioni delle aree del corpo
Elastosi dovuta alla degranulazione dei mastociti e alla stimolazione dei macrofagi
Possono presentarsi su qualunque parte del corpo, e le loro dimensioni sono variabili da qualche millimetro fino a 1-2 centimetri.
Le sedi di comparsa, come già accennato, sono legate alla condizione che le ha causate, e determinano presentazioni caratteristiche: durante la pubertà le smagliature assumono, quindi, in sede mammaria un andamento a raggiera rispetto all’areola, mentre sui fianchi l’andamento è verticale e, sulle cosce obliquo; sui glutei, infine, le lesioni hanno direzione latero-mediale, dal quadrante superiore a quello inferiore. Nei maschi, sebbene più rara, è tipica la localizzazione a livello dei fianchi e della regione lombo-sacrale con andamento orizzontale, ma anche quella a livello delle spalle, con direzione obliqua, e delle cosce nei soggetti sportivi. Molto più rara, o addirittura assente, è invece la presenza di smagliature in altre aree corporee (ascelle, arti, viso) in entrambi i sessi, che si evidenzia solo in caso di sindromi iatrogene o patologie ipercortisolemiche: in particolare, in patologie quali la sindrome di Cushing oppure in corso di terapia prolungata con corticosteroidi, le strie sono più profonde e spesse, e inoltre insorgono rapidamente, senza una localizzazione preferenziale. In gravidanza, le smagliature si presentano soprattutto durante il terzo trimestre e si localizzano a livello del seno, dell’addome e delle cosce.
La prevenzione è fondamentale e dovrebbe cominciare il più precocemente possibile.
Essa rappresenta il provvedimento migliore per evitare e/o ritardare la comparsa di questo inestetismo e consiste in semplici accorgimenti:
• controllare e l'aumento ponderale o dimagrimenti drastici per evitare un effetto "fisarmonica" deleterio per la pelle;
• praticare attività fisica costante per favorire la tonicità muscolare e cutanea;
• seguire un alimentazione ricca di proteine, verdure, cereali e povera di grassi per mantenere il peso corporeo ideale;
• mantenere l 'idratazione cutanea mediante cosmetici adeguati da applicare quotidianamente;
in questo ultimo caso è importante scegliere il giusto cosmetico che può presentarsi sotto forma di crema ,fiala, gel, emulsione costituiti da principi attivi come:
allantoina: dal potere lenititvo e protettivo
arginine: aminoacido con proprietà antiossidante
glicerina: per la protezione naturale della pelle
sodio ialuronato: glicosaminoglicano solforato ad intensa capacità idroritentiva
leucina, isoleucina.aminoacidi essenziali ramificati componenti NMF indispensabili per la funzionalità cutanea
pantenolo: precursore della vitamina B5 ad azione idratante, lenitiva e riepiteliizante
e molti altri
In cosa consiste il trattamento? e quali sono le metodiche più utilizzate dal punto di vista medico -estetico?
Come abbiamo già accennato l'uso quotidiano di un ottimo prodotto da usare a domicilio, è già un buon punto di inizio; se volessimo affidarci alle mani di un esperto, lo stesso in base alla gravità dell' inestetismo indicherà la soluzione migliore,
i trattamenti più utilizzati sono i seguenti;
• biostimolazione (ci consente di stimolare sia le cellule, sia le fibre del derma, cosi da poter ottenere una stimolazione di tutte le componenti della cute, il tutto tramite microiniezioni di sostanze rivitalizzante specifiche;
da tenere presente che esiste un trattamento biorivitalizzante "senza ago" consistente in una combinazione tra acido tricloracetico al 33% , acido cogico e perossido di idrogeno, che sostituisce le "punturine" con un massaggio profondo di questo gel che l'operatore esercita secondo le linee di tensione elastica dei tessuti.
• peeling chimico (consiste nell'applicare sulla zona da trattare un acido, in questo caso acido tricloracetico TCA con uno o più passaggi per stimolare nel derma medio - profondo la sintesi di nuovo collagene e il turnover cellulare
• carbossiterapia (somministrazione di anidride carbonica CO2 per via sottocutanea, il gas iniettato crea una vasodilatazione ottenendo un aumento del flusso ematico locale nelle zone asfittiche ed una stimolazione diretta dell'attività del fibroblasto, favorendo così la rigenerazione del tessuto atrofico
• radiofrequenza( grazie alla cessione di calore le fibre collagene si contraggono, creando un effetto tensore sulla cute
• laser terapia (grazie alle più recenti ricerche nel campo delle tecnologie laser, oggi è possibile trattare in modo indolore questo inestetismo grazie ad una varietà di macchinari specifici per ogni tipo di smagliatura.)
Dottoressa Ivana Rodà - Medico Estetico
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