Il termine invecchiamento problematico viene usato oggigiorno per definire la pelle soggetta ad un eccessivo invecchiamento cutaneo, vale a dire che la pelle del nostro viso tende a dimostrare una età superiore a quella reale, cioè non allineata alla propria età anagrafica, così da subire un invecchiamento accelerato, riconoscibile con rughe marcate, disidratazione, perdita di luminosità ed elasticità.
Il termine invecchiamento problematico viene usato oggigiorno per definire la pelle soggetta ad un eccessivo invecchiamento cutaneo, vale a dire che la pelle del nostro viso tende a dimostrare una età superiore a quella reale, cioè non allineata alla propria età anagrafica, così da subire un invecchiamento accelerato, riconoscibile con rughe marcate, disidratazione, perdita di luminosità ed elasticità.
Secondo il classico schema dermatologico ormai noto, l'invecchiamento cutaneo viene distinto in crono e foto aging: in ogni caso la predisposizione genetica all’invecchiamento ha un’incidenza del 20%, mentre IL restante 80% è dato dall’ insieme dei fattori ambientali ai quali siamo continuamente esposti durante la nostra vita.
Oggi vengono riconosciuti come causa di invecchiamento un insieme di più fattori e/o fenomeni cronici e silenziosi che alterano lentamente, in modo impercettibile ma inesorabile la pelle determinandone alla lunga l’invecchiamento problematico. Si indica così l’insieme degli stimoli esterni ed interni nocivi alla nostra palle, cioè l’insieme di microinfiammazioni che attaccano ed indeboliscono le cellule producendo maggiori quantità di radicali liberi con conseguente alterazioni di sintesi di collagene, elestina e diminuizione di produzione di acido ialuronico.
Ma quali sono nel dettaglio questi fenomeni che alterano la nostra barriera cutanea? Vediamoli in dettaglio.
stress
inquinamento
raggi UVA
raggi UVB
alterazioni del microbioma cutaneo
luce blu
Lo stress e l’inquinamento ambientale sono tra i fattori più noti causa di danno cellulare, in quanto comportano effetti gravi sulla nostra pelle, come secchezza cutanea, accentuazione delle rugosità, riduzione dell' elasticità, del tono e insorgenza di malattie cutanee come eczemi, dermatiti, acne ecc..
Soffermiamoci però sui fattori di invecchiamento problematico indicati come tali più recentemente, ancora poco conosciuti ma forse più aggressivi di quanto ognuno di noi può comunemente pensare.
Su questi fattori occorre riflettere con attenzione nella scelta dei prodotti cosmetici oggi in commercio.
ParIiamo di:
alterazioni del microbioma cutaneo
naturalmente presente sull’epidermide
luce blu
Con il termine “Microbioma cutaneo” si definisce l’insieme dei microorganismi che popolano la cute e gli annessi cutanei, i quali penetrando all’interno della barriera cutanea scatenano una conseguente risposta immunitaria. Quest’ultima porta all'attivazione del processo di infiammazione ed attivazione dello stress ossidativo con conseguente accelerazione dei processi di invecchiamento cutaneo.
A livello epidermico i cheratinoci posseggono dei recettori che riconoscono i microorganismi patogeni da quelli non dannosi: una volta attivati, creano un corretto equilibrio che tende a eliminare l'agente patogeno e ad attivare al meglio l’agente favorevole alla difesa cutanea. Si scatena così la resistenza contro i microorganismi patogeni, e si ottiene una maggiore difesa per il nostro organism data dalla maggiore attivazione delle funzioni importanti anti ossidante ed antiinfiammiatoria che vanno a contrastare l invecchiamento cutaneo.
La luce blu conosciuta anche come "High Energy Visible" (HEV), è meno pericolosa rispetto agli UV ma più subdola perché non procura segni di danneggiamento visibili, ma a questa noi siamo esposti in maniera costante. Essa è una componente naturale della radiazione solare, ha la più alta energia nella parte visibile dello spettro solare in quanto è caratterizzata da una lunghezza d'onda maggiore rispetto ai raggi UV: a noi quindi arriva con intensità costante e relativamente debole.
Più lunga è la lunghezza d’onda di una radiazione, più è facile che penetri la pelle: la luce visibile infatti può raggiungere strati più profondi rispetto alle radiazioni UV.
I danni creati sono silenziosi, eppur visibili: l’aumento dell’utilizzo di device e dell’esposizione alla loro luce blu potrebbe portare, a lungo andare, A alterazioni nelle cellule che, durante il loro naturale processo di rinnovamento, verrebbero a rigenerarsi già rovinate.
Inoltre esiste una connessione tra esposizione alla luce blu e comparsa di rughe e macchie scure. Questa, infatti, può penetrare fino al nostro derma e colpire collagene ed elastina, causare stress ossidativo alle strutture cellulari e danneggiare le funzioni protettive della pelle, dando come risultato finale rughe, cedimenti cutanei e iperpigmentazione.
Come difendersi pertanto dalla luce blu?
Proprio come per l’esposizione solare, è necessario imparare a proteggersi da essa attraverso l’introduzione di trattamenti mirati per la pelle nella routine di bellezza quotidiana, applicando quindi quotidianamente creme fotoprotettive.
In sostanza quali rimedi occorrono per la nostra pelle?
Per contrastare gli inestetismi dell'epidermide, bastano davvero pochi rimedi naturali e/o prodotti cosmetici, ma devono essere specifici all’integrazione di sostanze antiossidanti e che sostengano la produzione di protein specifiche.
Il primo step di fondamentale importanza per ognuno di noi è l’idratazione quotidiana della pelle, mediante applicazione mattino e sera di una crema antirughe scelta in base all'età ed alla tipologia della nostra pelle. In aggiunta è fondamentale poi occuparci della zona perioculare e periorale per le quali esistono delle formulazione specifiche. Il tutto dopo aver effettuato una profonda ed accurata detersione della pelle.
Quando invece si vuole pensare ad un trattamento più specifico e più "invasivo" occorre affidarsi alle mani di un esperto medico estetico, il quale dopo un’appropriata visita medica valuterà il trattamento piu specifico e adatto per ogni tipo di pelle.
Verranno così proposte sedute ogni 15/20 giorni di peeling chimico (cioè applicazione di un acido che permetta l’esfoliazione delicata della superficie cutanea per eliminare le cellule morte e stimolare il turn over cellulare); oppure una o più sedute di biorivitalizzazione (trattamento di microiniezioni con aghi sottilissimi a livello del derma superficiale con piccole quantità di acido ialuronico in punti specifici del viso, collo e decolletè), o infine sedute di luce pulsate, mirate a migliorare la texture cutanea, l’elasticità, il turgore nonchè il colorito cutaneo andando a schiarire ed eliminare le macchie cutanee.
In ogni caso, resta ben inteso che, qualsiasi percorso si voglia intraprendere, occorre sposare in toto uno stile di vita ed alimentare sano e completo. Sicuramente questo contribuirà al mantenimento ed al rallentamento del fisiologico e inesorabile invecchiamento problematico della nostra pelle.
Dottoressa Ivana Rodà - Medico Estetico
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Domenico Ganassini possedeva la dote basilare per un chimico biologo: quella di essere nato per diventare uno studioso...
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