La secchezza cutanea può essere causata sia da fattori ambientali, ad esempio sbalzi di temperatura, raggi UV, smog, sia da fattori endogeni, quali squilibri ormonali e terapie che prevedono l’uso di farmaci…
La secchezza cutanea può essere causata sia da fattori ambientali, ad esempio sbalzi di temperatura, raggi UV, smog, sia da fattori endogeni, quali squilibri ormonali e terapie che prevedono l’uso di farmaci. In questi casi la funzione di barriera della pelle è danneggiata e si manifesta la mancanza di idratazione con i tipici segni quali infiammazione, piccoli tagli, desquamazione, pelle tesa, screpolata, prurito e rossore. Anche lavaggi frequenti e l’utilizzo di cosmetici inadeguati possono contribuire alla secchezza cutanea.
Le diverse fasi di vita di una donna sono caratterizzate da diversi assetti ormonali, che ne determinano anche il suo aspetto e le sue azioni. Dallo sviluppo, all’essere madre, fino alla menopausa, gli ormoni fluttuano per svolgere funzioni precise, con chiare conseguenze anche sull’umore, sull’appetito, ma soprattutto sull’aspetto del viso e del corpo. In particolare gli estrogeni, ovvero gli ormoni femminili, influenzano in modo positivo la pelle, riequilibrando la funzionalità delle ghiandole endocrine e sebacee. Gli androgeni, gli ormoni maschili, lavorano invece in maniera contraria, influenzando negativamente queste ghiandole. A seconda della fase ormonale in cui ci si trova, si possono verificare alterazioni dello stato di salute, ad esempio durante l’adolescenza è tipica la comparsa di acne. In età adulta più spesso possono verificarsi patologie legate alla funzionalità della ghiandola tiroidea, ad esempio l’ipotiroidismo. In questo caso la tiroide produce una quantità insufficiente di ormoni, il che determina uno squilibrio in tutto l’organismo, proprio perché gli ormoni tiroidei sono carenti a livello dei vari tessuti, con conseguente rallentamento dei processi metabolici. Uno dei sintomi è proprio la secchezza cutanea, correlata anche a un aumento di perdita dei capelli che diventano fragili e sottili. In molti casi si manifesta il sintomo, ma non segue un’immediata diagnosi, perciò è importante qualora un problema si manifestasse per oltre i sei mesi, (ad esempio secchezza cutanea e importante perdita di capelli) comunicarlo al proprio medico di base. Anche le terapie ormonali attuate nei percorsi di sostegno alla fertilità, se protratte nel tempo, in quanto gli interventi sfortunatamente non vanno subito a buon fine, possono causare alla lunga alterazione della barriera cutanea e problemi di secchezza alla pelle.
Qualora la secchezza cutanea sia causata da patologie certe, sarà la terapia corretta a migliorare lo stato delle cose. Nei casi di terapie a sostegno della fertilità che si ripetano per lunghi periodi, un intervento sul proprio stile di vita potrebbe garantirne un importante sostegno. Nei casi di problematiche tiroidee la dieta deve essere riorganizzata secondo la patologia diagnostica, e alcuni alimenti sono necessariamente da evitare, ma sarà il medico a indicarlo. Inoltre buone abitudini possono prevenire l’insorgenza della condizione di secchezza cutanea, spesso correlata alla comparsa di rughe più profonde e marcate. Curare la propria alimentazione, preferendo alimenti naturalmente ricchi di vitamine, sali minerali e amminoacidi, è la prima mossa per controllare il problema a lungo termine. Ovviamente la somma delle buone abitudini e di una idonea beauty routine garantisce maggiori possibilità di risolvere il problema.
Tra gli alimenti è bene preferire quelli ricchi di omega 3, ovvero acidi grassi essenziali in grado di sostenere naturalmente la barriera idrolipidica della pelle. Si trovano naturalmente in alcuni cibi sia di origine animale sia vegetale, ed è fondamentale che siano introdotti con la dieta quotidianamente perché il nostro corpo non è in grado di sintetizzarli partendo da altre fonti alimentari. Gli omega 3 si trovano quindi, Nei cibi di origine vegetale: -frutta secca (noci, mandorle, nocciole), -olio di semi di lino -semi di chia e semi di canapa -avocado -alghe (wakame, kombu, spirulina, nori) -germe di grano e germe di avena -fagioli rossi Nei cibi di origine animale: -pesce azzurro (alici, sardine, sgombro) -salmone -uova intere Per mantenere la pelle idratata è necessario anche bere acqua in quantità adeguata durante la giornata, circa 1,5/2 l al dì. Da preferire quelle con un contenuto medio di minerali e residuo fisso compreso tra 500 e 1500 mg/l.
Dottoressa Elettra Martelli - Biologa Nutrizionista
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